ll luogo. Un ampio open space di 230 m2, a pianta rettangolare, suddiviso in due navate dalla struttura portante. Pilastri e archi in muratura scandiscono lo spazio e il soffitto è in travi di legno a vista. Rimangono le tracce del laboratorio in cui, tempo fa, si fabbricavano tubi. Proprio in una zona, quella di via Vigevano, che all’inizio dell’800 era adibita a magazzino di botti di vino proveniente dal sud Italia. Tutto torna. Legno, ferro e acciaio, queste le principali materie usate nell’allestimento di Ciclosfuso, ideato da tagmi, che ben si accostano alle bici, nel rispetto delle origini del luogo. Il calore del legno e la sua naturalità rivivono nello spazio nelle assi in faggio usate per il bancone e la quercia, con cui sono realizzati i tavoli, dove degustare i prodotti. Forte e fredda la struttura portante, in tubi in ferro nero satinato, che ospita elementi espositivi e si contrappone all’acciaio lucido delle botti che contengono vino sfuso e padroneggiano al centro. Due gli ingressi a Ciclosfuso. Uno laterale, appena ricavato, sulla stradina chiusa (via Sartirana), dà accesso diretto alla ciclofficina, dove un meccanico esperto è a disposizione per rimettere a nuovo i veicoli leggeri, o semplicemente revisionarli. E consiglia il mezzo ‘adatto’. Uniche e ‘su misura’, le bici della linea ‘‘Ciclosfuso’’, made in Italy, interamente personalizzabile in tutti i dettagli: cromatura e verniciatura del telaio (a scelta tra 9 colori), scelta di sella, freni e copertoni. O la scelta dall’ampia selezione di tre prestigiosi brand - Cinelli, Wilier Triestina e Tern - oltre agli accessori bici. E un secondo ingresso, con porta in vetro e ferro battuto - come le due grandi finestre laterali - cui si accede dal cortile interno su Via Vigevano 43. Entrando da qui, al centro, svettano le botti in acciaio lucido - che contengono 8 tipologie di ‘sfuso’ - e i tavoli di appoggio, in legno. Sulla sinistra l‘area ciclo officina e sulla destra il bancone dove scegliere i taglieri di buon cibo da abbinare al proprio bicchiere. Nell’area antistante è la zona outdoor con tavolini, dove rilassarsi nella quiete di una corte interna.
Da dove nasce l’idea. Alla soglia dei 40 anni - Matteo - passata da poco da Gianluca - si incontrano in vacanza, in Grecia e chiacchierano del loro futuro. Scoprono le comuni passioni legate al buon vino (e cibo) e al mondo delle due ruote leggere - stile di vita che adottano nella loro città, per vivere e viverla al meglio. Decidono di cambiare il programma dei loro prossimi ’40 anni’ e, rientrati in Italia, partono alla ricerca dei giusti ingredienti che li guidano a Ciclosfuso. Il 2014 è caccia al posto giusto. Dopo alcuni tentativi non andati a buon fine, Via Vigevano 43 è amore a prima vista. E poi via per le principali fiere europee del mondo bici e visitare locali a Berlino, Copenaghen, Friburgo, Stoccolma e Strasburgo - e a mettere il naso in filari e fattorie italiane, alla ricerca del buon vino e dei migliori affettati e formaggi da accompagnare alla tanto amata bevanda di Bacco.
Chi fa cosa. Matteo e Gianluca sono Ciclosfuso. Dalla scelta dei prodotti (siano essi mezzi di trasporto o succulenti generi di conforto!) alla vendita e servizio ‘in tavola’. Chi si sporca le mani è Mattia. Meccanico esperto, saprà rimettere a nuovo la bici di chiunque. E poi c’è un mondo che ‘ruota’ intorno a Ciclosfuso: fornitori, produttori, esperti, consulenti, le loro famiglie e tanti amici. Hanno collaborato al progetto: Tomaso, l’architetto che ha seguito la direzione dei lavori (di ristrutturazione) e Massimo che, con la sua impresa di artigiani, ha realizzato ciò che si vede. tagmi che ha ideato allestimento e immagine grafica coordinata, seguita in produzione da Andrea e Cristina, che hanno anche ritratto soci, bici e scattato le foto dello spazio. E Nicoletta che, con Ilaria, sta lavorando sulla comunicazione media e social.
Bici e accessori. Per i più ‘originali’ c’è la bici Ciclosfuso: la possibilità di personalizzare la bici su proprio gusto, scegliendo tutti i dettagli: dalla cromatura e verniciatura del telaio (6 diversi colori), alla sella, freni e copertoni. Tre le case di bici tra cui scegliere: Cinelli, Wilier Triestina e Tern.
Vini e prodotti. Tutti i vini sono da consumare in loco o da asporto, in bici.. o come si desidera! Lo sfuso, che ci ha guidati fin qui, è proposto in 8 tipologie, in altrettanti botti di acciaio - 6 da 400 litri e 2 da 600 litri - protagoniste, al centro dello spazio. Inoltre una bella varietà di vini: 70 etichette selezionate in 26 aziende agricole. E il buon vino, si sa, va sorseggiato con meritevoli prodotti culinari. Molti tipi di affettati scelti, non solo sul territorio lombardo: crudo, coppa piacentina, culatello, fiocco, culaccia, mandola, salame felino e lardo. Due i re-formaggi: un lodigiano DOP invecchiato 12, 24 o 36 mesi e un eccellente gorgonzola.. come non l’avete mai assaggiato! Non mancano le proposte ‘vegetariane’ con insalate, succhi e centrifughe.