Di luci e (linee) d’ombra

Si riprende la strada attraverso i campi e inesplicabilmente, alla biforcazione di un sentiero, si vede apparire il volto della propria madre. Si arriva a un campo arato, si rientra nel bosco, si vedono delle belle absidi di pietra, si cammina lungo i fiumi e poi lungo la costa. Si va avanti sulla sabbia, si sente la risacca e si arriva ai confini del paese. Allora si torna a casa, liberi dall’insetto che ci pungeva il cuore, mondati da ogni pena, di nuovo in piedi.
Dovremmo sempre rispondere all’invito delle carte, credere alle loro promesse, traversare il paese e sostare qualche minuto al confine del territorio per chiudere i capitoli infausti
— Sylvain Tesson, Sentieri neri

Appunti di un tempo difficile e denso d’ombra: un tempo in cui è stato più difficile muoversi, aspettare e star fermi, e faticare per ritrovare le voci che ci dicevano che di nuovo, di nuovo avremmo appreso a guardare, attraverso il silenzio della natura, attraverso le cime che fanno linee in cielo, nei boschi dietro la città in cui perdersi per una notte e un’alba, prendendoci il tempo di osservare la polvere che si muove nell’aria.
Ne è nata così una nuova, piccola antologia accompagnata da un calendario dei giorni e delle parole: un nuovo prezioso meandro che raccoglie immagini e sguardi, dietro casa, lontani fin dove si può; e tuttavia ugualmente remoti, come mondi che s’aprono solo se ci si prende il tempo di volgere la testa, appena indietro, o di lato, proprio affianco alla strada del quotidiano; gli amici festamobile, come altre volte, hanno contribuito alla scelta delle parole, condividendo con noi le luci e le ombre del Viaggio

Photobook 124 pp + copertina, stampa su Fedrigoni Arena Rough da 90 gr, brossura, f.to 15×20 cm Immagini e concept different.photography
Introduzione e ricerca antologica Quelli di Festamobile con testi di Franco Arminio, Marco Balzano, Charles Baudelaire, Nicolas Bouvier, Franco Brevini, Enrico Camanni, Albert Camus, Vinicio Capossela, Paolo Cognetti, Joseph Conrad, Kent Haruf, Ernest Hemingway, Henri Laborit, Alessandro Leogrande, Michel Ondaatje, Cesare Pavese, Jon Kalman Stefánsson, Sylvain Tesson, con calendario ad anelli.
ISBN 9788899825089
Stampa Litografia Solari – Peschiera Borromeo (Milano)

È la contemplazione silenziosa degli atlanti, a pancia in giù su un tappeto, tra i dieci e i tredici anni, che mette la voglia di piantar tutto. Pensate a regioni come il Banato, il Caspio, il Kashmir, alle musiche che vi risuonano, agli sguardi che vi si incrociano, alle idee che vi aspettano… Quando il desiderio resiste anche dopo i primi attacchi del buonsenso, si inventano ragioni. E ne trovate, ma non valgono niente. La verità è che non sapete come chiamare quello che vi spinge. Qualcosa in voi cresce e molla gli ormeggi, fino al giorno in cui, non troppo sicuri, partite davvero.
Un viaggio non ha bisogno di motivi. Non ci mette molto a dimostrare che basta a sé stesso. Pensate di andare a fare un viaggio, ma subito è il viaggio che vi fa, o vi disfa
Andare lenti è fermarsi su un lungomare, su una spiaggia, su una scogliera inquinata, su una collina bruciata dall’estate […]. Andare lenti è essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia vanitosa, dentro alla meschinità e ai sogni, fuori della scena principale e più vicini a tutti i segreti.
— Nicolas Bouvier, La polvere del mondo