"Huascarán 1993" di Franco Michieli vince il premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”

Ho conosciuto Franco Michieli ad una presentazione delle "OroVie", insieme all'amico comune Davide Sapienza, un paio d'anni fa in occasione di una serata dedicata alla raccolta fondi per l'operazione Mato Grosso. Il suo sguardo e il suo sorriso, da quell'istante, sono rimasti dentro di me. I suoi racconti di viaggio sono unici, come è unico il suo modo di viaggiare, principalmente senza bussola, gps o telefoni satellitari. 

La copertina del libro "Huascáran 1993"

Franco ha voluto che fossimo io e Cristina (different.photography) a seguire la realizzazione del volume "HUASCARÁN", partendo dallo studio grafico fino alla stampa e confezione. Con piacere e orgoglio abbiamo accettato di sviluppare insieme a lui il progetto. Il grande volume di oltre 400 pagine è stato presentato in Val Camonica nel dicembre del 2013 ed ha avuto un grande successo, culminato ieri, 22 novembre 2014, con la consegna all'autore del prestigioso premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”.

Ecco la motivazione della Giuria:
“Finalmente la figura di un alpinista ‘grande’ che si distingue dai grandi per l’umiltà che ha accompagnato le sue straordinarie imprese, ma soprattutto che ha saputo fare della montagna un mezzo per aiutare gli altri. Franco Michieli, non si limita a raccontare con bravura le imprese di Battistino Bonali, ma allarga il suo sguardo per attirare l’attenzione dei lettori su quei paesi poveri ai piedi delle Ande dove da anni opera l’operazione Mato Grosso. Così Bonali intendeva fare anche con la spedizione 93 sullo Huascaran, in Perù, dove assieme al suo compagno di cordata Giandomenico Ducoli, perse la vita cadendo a pochi passi dalla cima”.

Consiglio per vari motivi l'acquisto del libro. Innanzitutto il ricavato sarà devoluto, attraverso i volontari dell'Operazione Mato Grosso, per la costruzione di un ospedale a Chacas, Perù. Poi per l'aspetto grafico/fotografico, la bravura dell'autore, la storia avvincente/umana che viene raccontata.

Partendo da questo link, potete perfezionare l'acquisto. E qui sotto una breve descrizione dell'opera e dell'autore.

Buona lettura!!!

Franco Michieli 

Presentazione dell’opera:
La grande, concava ed enigmatica parete del Nevado Huascarán Norte, nel cuore delle Ande peruviane, è teatro di due epiche vicende alpinistiche che sfuggono ai comuni canoni di valutazione. La prima è l’odissea, durata 17 giorni, di Renato Casarotto, che nel 1977 scopre e scala una linea sottile al riparo dalle scariche di pietre e ghiaccio: a 37 anni da quei giorni, resta l’unico ad averla percorsa. La seconda è invece la spedizione italiana del 1993 della Sezione di Cedegolo del Club Alpino Italiano, che ne tenta la ripetizione. Il motto è inusuale: “Salire in alto per aiutare chi sta in basso”. L’impresa vuole attirare l’attenzione sulla povertà dei campesinos e contribuire alla costruzione dell’ospedale di Chacas, in collaborazione con il movimento di volontariato Operazione Mato Grosso. La cordata di punta, guidata da Battistino Bonali, umile e schivo ma dotato di grande carisma morale, per settimane avanza fiera e motivata. Ma all’improvviso tutto cambia, l’8 agosto 1993, quando dall’alta faccia del Huascarán Norte Battistino Bonali e Giandomenico Ducoli non rispondono più alla radio e ai segnali. Le lunghe ricerche, il ritrovamento doloroso, il difficile rientro in patria, al momento offuscano la parte positiva e duratura di questa storia corale; eppure la forza dell’esperienza e delle motivazioni vissute sarà capace di rivoluzionare l’immaginario collettivo e le opere di due comunità, tra Alpi e Ande.

Franco Michieli, geografo, redattore per molti anni di Alp e Rivista della Montagna, originale esploratore e garante internazionale di Mountain Wilderness, è tra gli italiani più esperti nel campo delle grandi traversate a piedi di catene montuose e terre selvagge.
Dopo i percorsi integrali delle Alpi, dei Pirenei, della Norvegia e dell’Islanda compiuti da giovanissimo, continua la ricerca dei significati dell’esplorazione, specie nelle terre artiche e sulle Ande, dove ha attraversato numerose cordilleras collaborando alla formazione di guide locali, ma anche sulle montagne di casa.
Dal 1998 propone una testimonianza controcorrente rispetto a una civiltà sempre più virtuale: con uno o due compagni attraversa a piedi terre impervie interpretandole esclusivamente con occhi e facoltà umani, in vero isolamento nella natura. Senza Gps, strumenti ricetrasmittenti, mappe, bussola e orologio, cioè come un animale migratore o un umano antico, dimostra che nel rapporto concreto fra uomo e natura si trovano molte soluzioni che la civiltà ipertecnologica ha dimenticato. Sul tema tiene corsi e seminari per professionisti o semplici appassionati. Collabora con trasmissioni televisive naturalistiche e ha raccontato le sue esperienze in centinaia di articoli, conferenze e nel film La via invisibile.